lunedì 26 marzo 2012

Quando uno è illuminato.... (Diario)

....sono le cose che vengono a te,
e non viceversa.
Infatti, ieri, ero
impegnato con mia madre in un
mercatino (sarebbe lungo spiegarne
i motivi) e, mentre mi prendevo
un momento di riposo, mi sovviene
di farmi un giretto per i banchi.
Per la verità, una vaga idea di
cercare qualcosa l'avevo: c'erano
alcuni banchi di libri e mi sono
avvicinato a uno con l'idea di
trovarvi "magicamente" un libro
da aggiungere alla mia biblioteca,
magari di Astrologia (come
avvenne quella volta che al
mercatino di Chivasso scovai
"4 cose sui compleanni mirati"
di Ciro Discepolo).
Cosicchè, senza chiedere nulla al
mercante, mi sono avvicinato alle
casse dei libri, quelle più economiche.


In pochi secondi avevo in mano
un libro - INTONSO - sullo Yoga,
ma non un libro qualsiasi, che
non avrei preso per alcun motivo
(dato che sono già "fulminato"),
bensì l'"Enciclopedia dello Yoga"
di Stefano Piano, un tomo di
420 pagine con oltre 1000 voci,
100 illustrazioni, 300 disegni di
asana e mudra, una bibliografia
enorme, ad opera di uno dei
massimi Indologi Italiani viventi,
allievo dell'Indologo di fama
mondiale Oscar Botto scomparso
di recente, già docente di Indologia
e Sanscrito all'Università di To,
ed ora docente di Storia delle
Religioni alla Facoltà Teologica
dell'Italia Settentrionale e all'Istituto
Superiore di Scienze Religiose,
sempre di Torino (se uno vuole
seguire una qualsiasi via spirituale,
a Torino non ha che l'imbarazzo
della scelta: dai Damanhuriani ai
seguaci di Osho, dagli Hari Krshna
ai Buddhisti di ogni scuola, dalla
tradizione pre-Buddhista Tibetana
Yung-Drun-Bon allo Zen, dallo
Sciamanesimo proveniente da ogni
Latitudine alle discipline olistiche
più disparate, dall'Induismo più
tradizionale al Channelling più
sperimentale, etc. etc.).
Insomma, non è che lo leggerò
sicuramente tutto, ma, quando
avrò bisogno di togliermi un dubbio,
chessò, cosa significa la parola
"Avadhuta", oppure la voglia di
provare una posizione di Hata
Yoga, sarò in grado di farlo.
Quanto ho speso? 3 Euro (prezzo
di copertina della VI edizione
2011, circa 30).


Ma non è finita lì. Vado oltre
e mi si prospetta un banco di

artigianato etnico con prodotti
Tibetani, dai classici incensi,
alle statue, fino ai monili, e.....
una serie bellissima di campane
tibetane. Subito attratto dal suono
meditativo della più grande, dal
diametro di circa 30 centimetri,
mi sono avvicinato e ho iniziato
a chiacchierare, per circa mezzora,
con il ragazzo che le vendeva.
Il suono della campana Tibetana
induce la meditazione e, in alcuni
casi, poichè ognuna genera una
vibrazione diversa, richiama la
vibrazione del suono creativo
primordiale, l'OM (Aum).
Praticante di Buddhismo, aveva
già adocchiato il libro che avevo
con me e la conversazione si è
fatta subito piacevole e cordiale.
Interessatissimo allo strumento
dell'Hang, che io conosco per
via della mia amicizia virtuale
con una band che lo suona,
siamo rimasti intesi di scambiarci
delle e-mail per informazioni
su quel particolare "strumento
musicale". Anche in questo caso
non avevo nessuna intenzione
di comprare alcunchè, solamente
che.....non si possono perdere
delle occasioni del genere per
acquistare oggetti rarissimi da
trovare e dalle qualità così
eccezionali (bellezza, sonorità,
soulfulness, ecc.).
Cosicchè, per soli 35 Euri, mi ha
dato una campana (quella che
potevo permettermi, poichè
quella grande veniva 150 Euro)
il legno per suonarla ed il
cuscinetto in seta su cui tenerla.
Si va ad aggiungere ai cimbali
e alle tablas.


Quasi quasi.....apro una scuola
di Yoga hahah!!! :)




3 commenti:

  1. Come lo vogliamo chiamare, shopping sincronico? ;-)

    Ricordo tempo fa che accompagnavo un mio amico nella libreria di una nota catena. Come sempre mi capita in queste circostanze ho iniziato il mio consueto lamento/pippone/sermone snob sulle librerie commerciali. Ed ecco che fra le biografie di calciatori presumibilmente analfabeti e l'ennesima saga porno-soft sui vampiri cosa ti spunta? Un libro di Roberto Sicuteri degli anni '80 che cercavo da un bel pezzo! Scovare tesoretti nascosti è sempre una soddisfazione :-D

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  2. Forse un evento futuro ha la possibilità di condizionare ciò che lo precede, affinché esso possa realizzarsi.. ;-)

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  3. @ Graziano e Enrico:
    la sincronicità non è altro che
    una causalità bidirezionale, dal
    passato al futuro e viceversa,
    forse ;)
    Grazie dei Vs commenti, sempre
    intelligenti. Ciao :)

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