giovedì 15 settembre 2011

E(ste)tica

"Quanti artisti vivono nell'angoscia e nei tormenti!
Per sopportarlo, alcuni si danno al bere, alle droghe,
alla dissolutezza, ecc. Dato che possiedono realmente
dei doni, ciò non impedisce loro di creare di tanto in
tanto qualche capolavoro, ma di quei capolavori sono
gli altri ad approfittare.Essi invece soffrono, e
continueranno a soffrire finché non s'imporranno
una disciplina per dominare le forze oscure che li
stanno distruggendo. Questo però è un argomento
sul quale generalmente il pubblico non riflette.
Basta che certi libri o certe opere d'arte lo
interessino, lo ispirino; le tragedie vissute dagli
autori di quei libri non lo toccano più di tanto, anzi,
il pubblico si getta con avidità sulla loro biografia
per cibarsi di ogni minimo dettaglio. C'è in questa
fascinazione una grande crudeltà, ma le persone non
ne sono coscienti. E soprattutto, ciò che ignorano è
che prima o poi questi artisti perderanno i loro doni
e le loro facoltà, in questa esistenza o nella prossima,
non avendo sostenuto quei doni con una disciplina
interiore. Dato che con le loro sregolatezze hanno
dilapidato tutto il proprio capitale, torneranno sulla
terra come esseri del tutto insignificanti. Non si
possono separare a lungo creazione artistica e vita
morale."


[Omraam Mikhaël Aïvanhov]

sabato 3 settembre 2011

beni & beni (Citazioni)

"In ognuna delle loro imprese,
gli esseri umani hanno la tendenza
a muoversi quasi esclusivamente in
base ai benefici materiali che pensano
di trarne: non vedono quanto sia
inutile concentrarsi su dei beni che,
essendo qualcosa di esterno, non
apparterranno mai loro veramente.
Finché hanno denaro, terreni,
macchine, armi, tutto va bene, essi
si sentono forti e liberi, ma il giorno
in cui ne vengono privati, si sentono
persi. Ecco perché i saggi cercano di
trascinare gli esseri umani su un
cammino dove diverranno forti
interiormente, ricchi interiormente,
affinché le loro armi e le loro
ricchezze appartengano ad essi per
l'eternità. I saggi non sono contro
le nuove realizzazioni della tecnica,
no; anch'essi le utilizzano e ne sono
contentissimi, ma non cadono nella
trappola. Lavorano in un altro campo
che appartiene loro e di cui possono
disporre in qualsiasi momento.
Ecco la vera indipendenza."

[Omraam Mikhaël Aïvanhov]