"Quanti artisti vivono nell'angoscia e nei tormenti! Per sopportarlo, alcuni si danno al bere, alle droghe, alla dissolutezza, ecc. Dato che possiedono realmente dei doni, ciò non impedisce loro di creare di tanto in tanto qualche capolavoro, ma di quei capolavori sono gli altri ad approfittare.Essi invece soffrono, e continueranno a soffrire finché non s'imporranno una disciplina per dominare le forze oscure che li stanno distruggendo. Questo però è un argomento sul quale generalmente il pubblico non riflette. Basta che certi libri o certe opere d'arte lo interessino, lo ispirino; le tragedie vissute dagli autori di quei libri non lo toccano più di tanto, anzi, il pubblico si getta con avidità sulla loro biografia per cibarsi di ogni minimo dettaglio. C'è in questa fascinazione una grande crudeltà, ma le persone non ne sono coscienti. E soprattutto, ciò che ignorano è che prima o poi questi artisti perderanno i loro doni e le loro facoltà, in questa esistenza o nella prossima, non avendo sostenuto quei doni con una disciplina interiore. Dato che con le loro sregolatezze hanno dilapidato tutto il proprio capitale, torneranno sulla terra come esseri del tutto insignificanti. Non si possono separare a lungo creazione artistica e vita morale."
"In ognuna delle loro imprese,
gli esseri umani hanno la tendenza
a muoversi quasi esclusivamente in
base ai benefici materiali che pensano
di trarne: non vedono quanto sia
inutile concentrarsi su dei beni che,
essendo qualcosa di esterno, non
apparterranno mai loro veramente.
Finché hanno denaro, terreni,
macchine, armi, tutto va bene, essi
si sentono forti e liberi, ma il giorno
in cui ne vengono privati, si sentono
persi. Ecco perché i saggi cercano di
trascinare gli esseri umani su un
cammino dove diverranno forti
interiormente, ricchi interiormente,
affinché le loro armi e le loro
ricchezze appartengano ad essi per
l'eternità. I saggi non sono contro
le nuove realizzazioni della tecnica,
no; anch'essi le utilizzano e ne sono
contentissimi, ma non cadono nella
trappola. Lavorano in un altro campo
che appartiene loro e di cui possono
disporre in qualsiasi momento.
Ecco la vera indipendenza."
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