Vorrei oggi accennare al fatto che
la teoria che potremmo definire
"del Segno compensato", sostenuta in
particolare da Ciro Discepolo nella sua
"Guida all'Astrologia" (1992), non ha,
secondo il mio parere, alcuna validità.
Questa ipotesi, che vorrebbe confondere
una cosa con il suo opposto, non ha
nessuna radice nella Tradizione e
pressochè alcun riscontro nella mia
conoscenza ed esperienza pratica.
Ad evitare di essere accusato di violare
il diritto d'autore o, in alternativa,
di deformare il suo pensiero, lascio
ai miei lettori la libertà di farsene
un'opinone leggendo il libro succitato
o il blog dello stesso Discepolo (ne ha
dato una definizione di recente),
ponendo in particolare l'attenzione sui
criteri così poco scientifici attraverso
i quali si può distinguere una persona
appartenente ad un Segno cosiddetto
"compensato".
Sia chiaro, anche io ritengo che i segni
opposti ed appartenenti ad uno stesso
Asse Zodiacale abbiano un certo legame,
ma sarà proprio nei valori e simboli
comuni ai due Segni che formano l'Asse
che andranno ricercate quelle affinità
che possono giustificare una similitudine
di un appartente a un segno con il Segno
complementare. Ad esempio, stabilito
che per ciò che riguarda l'Asse Toro/II
Casa-Scorpione/VIII Casa la simbologia
comune tocca i valori del sesso e del
pos-sesso (di beni), non ci si potrà
stupire che gli appartenenti a questi due
segni, indifferentemente, manifestino un
legame della personalità o del destino
con quei medesimi valori.
Analogamente, ciò che potrà accomunare
e forse persino portare a confondere un
Gemelli con un Sagittario, sarà il loro
essere tributari dei valori di III e IX
Casa, cioè quelli degli studi e dei viaggi.
Non saranno certo le caratteristiche
opposte dei Segni formanti l'Asse, che
discendono a loro volta da quelle dei
Pianeti Governatori, che potranno
essere facilmente scambiate e attribuite
con superficialità e pura apparenza,
ai rappresentanti dell'uno o dell'altro
Segno dell'Asse.
Quel che Marte determina per un Ariete
o uno Scorpione non si potrà certo dire
tipico di un nato in Bilancia o in Toro,
segni Venusiani per eccellenza.
Ma come è potuta nascere una simile
"teoria"?
La ragione più ovvia secondo cui
è potuta nascere una simile ipotesi,
io ritengo possa essere il fatto che
il sistema tropico dell'Astrologia
Occidentale ha iniziato a mostrare
- a chi le vuole vedere - le sue
incongruenze.
Persino al giorno d'oggi, che lo scarto
tra la longitudine Tropica e quella
Siderale è poco meno dell'ampiezza di
un Segno, appare evidente che i tratti
di due Segni diversi non possono
essere intercambiabili.
Facciamo un esempio tra i più lampanti:
supponiamo che, secondo la Longitudine
Tropicale, un soggetto si ritrovi il Sole
entro una delle prime due decadi
dell'Ariete. Nella realtà del Cosmo, però,
il suddetto luminare ricade ancora nel
Segno siderale dei Pesci.
Potremo stupirci, allora, se questa
persona manifesterà dei tratti
caratteriali miti e pacifici?
Sembrerà strano che questi non sia
irruento e polemico? Ad una corretta
visione, no di certo. Viceversa, per
coloro i quali seguono la consuetudine
corrente, queste anomalie andavano
riportate a un ordine, fosse anche in
modo forzato e cervellotico. Cosicchè,
per alcuni, questa mitezza è stata
scambiata per un tratto proprio della
Bilancia, e si è parlato allora di "un
Ariete compensato", mentre è del tutto
evidente, senza complicazioni astruse,
che essa appartiene all'insieme della
personalità dei Pesci.
Allo stesso modo, un falso Toro - in
realtà Ariete - non manifesterà i valori
marziali dell'opposto segno dello
Scorpione, ma semplicemente quelli
della sua vera natura arietina.
Queste considerazioni, naturalmente,
lungi dal voler essere una polemica
personale verso gli astrologi che
adottano questa ipotesi, hanno quale
unica mira il perseguimento della
verità e della realtà dei fatti nel
campo dell'Astrologia.
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Leggendo più volte alcuni tuoi post sull'Astrologia Siderale ti devo fare una domanda su una cosa che non ho capito: come ti poni riguardo al fatto che le costellazioni hanno tutte ampiezze diverse l'una dall'altra? Ad esempio il Cancro è poco più di un terzo della Vergine. Tieni conto anche di questo o consideri tutti i segni aventi estensione di 30 gradi indipendentemente dall'effettivo spazio occupato in cielo dalla costellazione?
RispondiEliminaCiao, alla prossima!
Ti ringrazio per il commento e
RispondiEliminala domanda gentile Graziano.
Come l'astrologia Indù, anche
quella Siderale considera i Segni
aventi medesima ampiezza (30°).
In proposito puoi leggere questo
chiaro ed interessante articolo di
Linguaggio Astrale sui vari Zodiaci
(Siderale, Tropico, Astronomico):
http://www.astrobashir.com/Pages/Articoli/StoriaZodiaco.htm
Devo ammettere i miei limiti in
campo astronomico (se mi fosse
piaciuta l'astro-nomia e non
l'astro-logia avrei studiato
quella da oltre vent'anni) che
spero di superare col tempo.
La mia idea circa le differenti
ampiezze longitudinali delle
Costellazioni è la seguente:
come esistono delle linee
energetiche molto irregolari
che avvolgono la Terra, le
cosiddette Linee Sincroniche,
così è pensabile che anche
i campi energetici delle
Costellazioni possano essere
irregolari e di diversa ampiezza,
pur portando ad un influsso
ordinato e regolare entro
il campo energetico terrestre,
con settori di pari gradi (30),
ciascuno con una qualità
particolare (da quì gli studi
antichi sui gradi monomeri:
calendario Tebaico, Volasfera,
L'Eclair, Charubel, etc.).
Si può pensare a questi
campi di flusso energetico
come ai settori di una roulette
di casinò, dove ogni spicchio
in cui cade la pallina si allarga
a raggiera verso l'esterno.
Sulla roulette i settori, a forma
di tronco di cono rovesciato,
sono di uguale ampiezza, ma
nel Cielo possono ben essere
diversi per quel che riguarda
la parte superiore lontana
dalla Terra. Mano a mano
che si avvicinano alla Terra,
però, essi si uniformano
sino a divenire della stessa
ampiezza.
Questa è la mia visione, a
presto, un cordiale saluto ;)