mercoledì 26 gennaio 2011

Autocoscienza (Citazioni)

"Per i cabalisti, la Divinità è un'entità
talmente inaccessibile che essi La situano
al di là della luce e delle tenebre, al di là dei
mondi creati. A questa entità hanno dato il
nome di Aïn Soph Aur: Luce Senza Fine.
E per esprimere ancor meglio il Suo mistero,
al di là di Aïn Soph Aur hanno concepito
una regione che hanno chiamato Aïn Soph:
Senza Fine, e ancora al di là di Aïn Soph,
Aïn: Senza. All'origine dell'Universo vi è
dunque una negazione. Ma quel "Senza",
che sta a significare l'assenza, la mancanza,
non significa tuttavia la non esistenza.
Aïn non è il niente assoluto, come taluni
hanno immaginato il Nirvana degli induisti.
In realtà, è esattamente l'inverso.
Aïn Soph Aur, come il Nirvana, non è una
non-esistenza, un niente, bensì una vita al
di là della Creazione, della manifestazione,
talmente al di là che sembra non essere più
nulla. Aïn Soph Aur, Aïn Soph, Aïn... è così
che i cabalisti hanno cercato di definire
l'essenza della Divinità. Essa sfugge alla
nostra comprensione, ma queste parole
possono farci sentire ciò che è impossibile
esprimere."

[Omraam Mikhaël Aïvanhov]


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