sabato 20 agosto 2011

Tuning (Citazioni)

"Pur vivendo accanto a un grande Maestro,
è difficile comprenderlo o anche sentire la
natura della sua presenza e la vita che gli è
propria, poiché le vibrazioni della vita
spirituale sfuggono alle percezioni abituali
della maggior parte degli esseri umani.
Tutto ciò va oltre le loro possibilità, poiché
essi non hanno sviluppato i centri che
permetterebbero di captare quelle
vibrazioni sottili. Le vibrazioni di un Iniziato
possono raggiungere soltanto quegli esseri
che hanno incominciato a sviluppare i propri
corpi superiori (il corpo causale, buddhico e
atmico). Perché? Perché quelle vibrazioni
attraversano il corpo fisico, eterico, astrale
e mentale senza lasciarvi la minima traccia.
Le si può paragonare alle onde elettriche:
queste onde attraversano i muri senza
lasciare traccia, mentre un proiettile non
può attraversare un muro senza produrvi
un foro. Allora, sia chiaro per voi: avrete
ben di che leggere opere di spiritualità e
incontrare i più grandi Maestri, ma tutto ciò
non vi porterà grandi cose finché non avrete
lavorato sui vostri corpi sottili per affinare
le vostre percezioni."

[Omraam Mikhaël Aïvanhov]




domenica 7 agosto 2011

Felicità rara (Citazioni)

"L’unico problema con la tristezza, la disperazione,
la rabbia, l’ansia e l’infelicità, è che vuoi sbarazzartene.
Questo è l’unico ostacolo. Devi vivere con queste
emozioni; sfuggire non è possibile.
Esse sono le componenti della situazione in cui la vita
può crescere e diventare integrata. Sono le sfide
della vita. Accettale.
Sono benedizioni sotto mentite
spoglie. Se vuoi sfuggirle, se vuoi in qualche modo
sbarazzartene, allora nasce il problema, perché
quando vuoi liberarti di qualcosa non la guardi mai
in modo diretto; a quel punto quella cosa cercherà
di nascondersi, perché tu la condanni.
Andrà più in
profondità nell’inconscio, si nasconderà negli angoli
più oscuri del tuo essere dove non riuscirai più a
trovarla. Si sposterà nella cantina del tuo essere,
e lì si nasconderà.
Ma, naturalmente, più va in
profondità e più problemi provoca, perché si mette
ad operare da angoli sconosciuti del tuo essere e tu
ti ritrovi completamente impotente.
Quindi la prima
cosa è: non reprimere mai. La prima cosa è: ciò
che è, è. Accetta e lascia che accada; lascia che
appaia proprio davanti a te. In realtà, il solo
affermare: “Non reprimere”, non è sufficiente.
Se me lo permetti, vorrei dire: Fattela amica”.
Ti senti triste? Fai amicizia con questa sensazione.
Abbine compassione. Anche la tristezza ha un suo
essere. Lascialo apparire, abbraccialo; siedi insieme
a esso, e tienilo per mano. Sii amichevole. Amalo.
La tristezza è bellissima! Non c’è nulla di sbagliato
in essa. Chi ti ha detto che c’è qualcosa di sbagliato
nell’essere tristi? La tristezza può solo darti
profondità. La risata è superficiale, la felicità è solo a
fior di pelle. La tristezza arriva fino alle ossa, al
midollo. Nulla va così in profondità come la tristezza.
Quindi non preoccuparti. Resta con l’emozione, ed
essa ti condurrà fino al tuo nucleo più profondo.
Viaggerai su quest’onda e sarai in grado di
apprendere alcune cose nuove sul tuo essere,
cose che non avevi mai saputo prima. Quelle cose
possono esserti rivelate solo in uno stato di tristezza,
non in uno di gioia. L’oscurità è anch’essa positiva,
l’oscurità è anch’essa divina.
Una persona che riesce essere paziente con la sua
tristezza, all’improvviso una mattina scoprirà che
la felicità sta sorgendo nel suo cuore da qualche
fonte nascosta. Quella fonte nascosta è l’esistenza.
Ti sei guadagnato la felicità se sei stato
autenticamente triste; se sei stato autenticamente
disperato, infelice, ti sei guadagnato il paradiso.
Ne hai pagato il prezzo.

Affronta la vita, confrontala. Ci saranno momenti
difficili, ma un giorno vedrai che quei momenti
difficili ti hanno dato forza, proprio perché li hai
affrontati. Erano necessari. Mentre li stai
attraversando sono difficili, ma dopo vedrai che
ti hanno reso più integrato. Senza quei momenti
non avresti mai trovato il tuo centro, le tue basi.
Fa’ che esprimere sia una delle regole fondamentali
della tua vita. Se devi soffrire per questo, soffri
pure, ma non sarai mai un perdente.
Quella sofferenza ti renderà sempre più capace di
goderti la vita, di celebrare la tua vita."

[Osho ; Vivi Zen]